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IL MOVIMENTO NO PFAS RITORNA NELLE SCUOLE PER L’ANNO SCOLASTICO 2019/2020

PFAS.land >> Comunicato Stampa, 6 settembre 2019

Caso Pfas: si ripete l’esperienza scolastica dell’anno scorso, condotta dal Movimento No Pfas del Veneto, definito quest’ultimo, dalla testata giornalistica on line ITALIA CHE CAMBIA «il motore che ha rotto un sistema di omertà e dolo ma anche di inadeguatezza e immobilismo tra Istituzioni e forti interessi economici».

Ad agosto 2019, nelle tre province venete contaminate di Verona, Vicenza e Padova, venticinque lettere sono state spedite a scuole considerate sensibili alla problematica: scuole che si trovano in zone ritenute particolarmente contaminate da questi temibili derivati del fluoro.

Il Progetto si intitola: «Pfas in Veneto. I rischi per la salute sono reali: conoscere per capire e agire». Qui il link diretto al progetto >> PFAS SCUOLE 2019/2020

Sono parecchie le associazioni, i comitati e i gruppi che hanno aderito a questa iniziativa. Nel dettaglio si tratta di Acqua Libera dai Pfas, CiLLSA (Cittadini per il lavoro, la Legalità, la Salute e l’Ambiente), ISDE (Medici per l’ambiente), Comitato Zero Pfas Agno-Chiampo, Comitato Zero Pfas Padova, Rete Gas Vicentina, Legambiente, Mamme No Pfas, Medicina Democratica, Climate Defense Units, Libera e PFAS.land (organo di informazione, promotore del progetto).

Il Movimento si ripresenta ai ragazzi delle SCUOLE, a titolo gratuito, con i suoi esperti, i suoi animatori, le sue attività per dare un quadro scientifico e oggettivo di quanto sta avvenendo nella nostra terra martoriata dai Pfas, per allertare sui gravi rischi che tali sostanze perfluoroalchiliche causano alla salute umana e per rendere protagonisti, coltivando il senso di responsabilità (l’unico che rende cittadini attivi), i nostri ragazzi.

Il tutto nel quadro dell’impoverimento delle risorse idriche non inquinate, dovuto anche ai cambiamenti climatici, e a un sistema che mira quasi esclusivamente al profitto. Una consapevolezza ci guida come cittadini attivi: «niente cambia se non cambi niente».

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Un processo, quindi, di conoscenza scientifica e cittadinanza attiva, attraverso il metodo attivo, per fornire alle giovani generazioni gli strumenti culturali onde poter far fronte all’emergenza Pfas e al degrado ambientale che quotidianamente avanzano, soprattutto nella nostra regione.

Questo processo si presenta come un percorso unitario di tutte le voci che compongono il variegato mondo degli attivisti: un segno di maturità del Movimento No pfas, ormai riconosciuto in tutta Italia e all’estero grazie alla molteplice composizione di forze e percorsi.

Da Legambiente, che opera instancabilmente e con competenza in territorio regionale e nazionale sin dall’esordio della vicenda nel 2013, a ISDE (società scientifica internazionale dei Medici per l’Ambiente) con il suo presidente Regionale dottor Vincenzo Cordiano, primo medico a parlare di Pfas nelle zone colpite; da Greenpeace, con le sue campagne internazionali che hanno aperto la strada a grandi collaborazioni come quella con l’avvocato Rober Bilott e con artisti e registi di fama mondiale, soprattutto per la grande forza e competenza dimostrata dalla cittadinanza attiva dei primi comitati di zona; dalle associazioni ambientaliste locali alle iniziative delle Mamme No Pfas, che hanno portato la nostra voce presso le Istituzioni e il Parlamento Europeo, o la nostra esperienza in molte situazioni mediatiche o pubbliche, come la recente partecipazione della dottoressa Laura Facciolo ad un importantissimo convegno scientifico in USA; dalla galassia dei centri e movimenti sociali che hanno dimostrato la loro forza civile sulle piazze e di fronte alla fabbrica colpevole e in decine di assemblee formative, fino ai nostri avvocati di Medicina Democratica e al contributo di centinaia di persone che costantemente si impegnano per difendere i cittadini da questa peste del ventesimo secolo. 

La nostra proposta è quindi un’iniziativa unica, autonoma, di cittadini liberi, un progetto organicodal valore civico e socialeofferto quale contributo alla formazione delle nuove generazioni, dando a queste gli strumenti culturali e morali idonei ad affrontare le grandi sfide che caratterizzano la nuova realtà del pianeta e della società.

Un piano di lavoro che coinvolge i docenti per sollecitarli a trattare le nuove tematiche con gli studenti e al tempo stesso i genitori per renderli consapevoli sulle attuali criticità ambientali ed ecologiche da affrontare subito.

Esso prevede corsi nelle classi, le assemblee di istituto rivolte agli studenti, gli incontri preparatori divulgativi a genitori, eventuali iniziative di aggiornamento per docenti, con un programma declinato da interventi, relazioni, attività, cineforum, incontri con l’autore, testimonianze di attivisti, video, esercitazioni, dibattiti.

Ci muoviamo nell’ottica di un cambio di paradigma culturale, valoriale e pratico: «da una società che pone al primo posto il consumo e il profitto (di pochi) alla società che pone al primo posto la salute (di tutti), il benessere. La persona – che significa pure tutto ciò che la circonda, il suo ambiente – al primo posto» (PFAS.land, 9 maggio 2019).

A scuola, dunque, insieme, per la tutela del bene comune, per il cambiamento, attraverso la costruzione partecipata e responsabile della cittadinanza attiva.

Donata Albiero
Responsabile Progetto
Gruppo Educativo/Culturale
PFAS.land
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6 SETTEMBRE 2019

Foto Cover di Federico Bevilacqua. Assemblea di cittadinanza attiva sulla questione PFAS: ultima riunione del Movimento No Pfas, fronte MITENI, 17 giugno 2019, durante la quale è stata approvata il Progetto Scuola 2019/2020.