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UN BILANCIO DELLA RETEGAS VICENTINA
Fare un bilancio significa prendere in esame gli aspetti sociali ed economici di un anno associativo; verificare, cioè, se le attività svolte hanno perseguito gli obiettivi statutari e se le risorse umane ed economiche impiegate sono state sufficienti.
Verificare gli obiettivi della Rete
Partiamo dalle radici. Teniamo quindi in mente le motivazioni che ci hanno spinto a costruire l’associazione e gli obiettivi previsti dal nostro statuto. Lo scopo che ci ponevamo era rappresentarci formalmente come un soggetto politico presente e operante nel territorio: non solo singoli Gas che si occupano di acquisti e, a seconda della propria storia, di iniziative a livello locale, ma come una vera rete capace di:
- incidere sul territorio, tramite ciascun gruppo, nelle diverse zone della provincia;
- mettere in relazione i diversi gruppi tra di loro (risultato in parte raggiunto tramite le retine territoriali) promuovendo iniziative comuni, acquisti collettivi, confronto e scambio sulle prassi reciproche;
- porsi come interlocutore per i produttori agricoli che praticano un’agricoltura biologica e naturale, rispettano la stagionalità e tutelano la biodiversità e le colture locali;
- essere un soggetto di respiro provinciale che ambisce a mettere a disposizione le proprie competenze per implementare nel territorio l’incidenza dell’economia solidale, le relazioni tra i diversi soggetti che ne formano la costellazione, e le diverse prassi che – dagli acquisti agli stili di vita – rappresentano un’economia alternativa alla grande distribuzione e al consumismo fine a se stesso.
L’associazione, per come è nata, voleva essere uno spazio dal quale relazionarci con altri soggetti, per arrivare alla costruzione di un Distretto di economia solidale (Des) nel territorio della provincia di Vicenza. Alcuni passi verso questo obiettivo sono stati fatti, a partire dall’altovicentino, con non poche difficoltà nel concretizzare un progetto così complesso.
L’associazione, in altre parole, è lo specchio dell’approccio culturale e dello stile di vita dei singoli Gas, un progetto complessivo che rispecchia le differenze di ogni realtà lavorando per l’integrazione così da essere effettivamente incisiva sul territorio.
L’organizzazione degli acquisti collettivi: la collaborazione con la cooperazione sociale
Un altro aspetto è quello degli acquisti collettivi, che gestiamo in collaborazione con alcune cooperative sociali del territorio. Questa modalità è stata una scelta politica ben precisa: ci relazioniamo con imprese cooperative organizzate secondo un modello democratico basato sull’autogestione, sulla condivisione tra i soci delle decisioni, che sono espressione del territorio e che reinvestono gli utili in progetti collettivi. Inoltre, le cooperative con cui collaboriamo svolgono un’attività di inserimento lavorativo per persone svantaggiate o deboli, con un effetto immediato sul territorio.
Con le cooperative è in corso un vero e proprio scambio, non solo materiale, ma di principi: alcuni contenuti propri dei Gas stanno facendo breccia nel mondo del sociale. C’è quindi una contaminazione positiva in corso e crediamo che i Gas abbiano grandi potenzialità nell’influenzare questo mondo e dare il proprio apporto anche alla cooperazione sociale del territorio.
Le agevolazioni legate al nostro modello di acquisto
Il modello di acquisti che abbiamo adottato è molto apprezzato anche dai produttori con cui ci relazioniamo per gli ordini collettivi, che raramente trovano realtà altrettanto organizzate in altre regioni, sia sul piano del senso di questa collaborazione, che su quello tecnico delle ricadute positive che ci sono sulle loro realtà produttive.
Per questo, viene concesso alla ReteGas – tramite la coopertiva Verlata – un ulteriore sconto sul listino, che permette alla cooperativa di inserire il ricarico per il servizio logistico e amministrativo svolto senza che questo vada a pesare sui gruppi, ai quali quindi viene applicato lo stesso listino che utilizzerebbero se dovessero fare da sé il proprio ordine (o, in alcuni casi, con un ulteriore vantaggio legato all’ammortamento delle spese di trasporto).
Questo significa che, in molti casi, il 7% di ricarico che copre i costi di Verlata non proviene da un costo applicato ai Gas, ma dallo sconto ulteriore che i produttori mettono a disposizione della cooperativa in cambio della semplificazione logistica e amministrativa dovuta dalla relazione con un referente unico.
Questo ragionamento ha coinvolto finora alcuni produttori, che subito hanno compreso, apprezzato e appoggiato tale modello di acquisti: per esempio, Tea, Verdevero, Fattoria della Mandorla, Folicello e Fattoriabilità. Ora anche Valenziani ha dato la propria disponibilità a ragionarci per gli ordini del prossimo anno. Il discorso cambia per i produttori agricoli, che hanno minori margini di trattativa.
Gli acquisti: dati e prospettive
Nella scorsa assemblea sono stati presentati i dati del 2014 relativi agli acquisti collettivi gestiti da Verlata.
C’è stata una leggera flessione degli acquisti rispetto all’anno precedente, che coincide con l’andamento generale dei Gas in Italia nel corso del 2014 e del 2015. Chiaramente coinvolgere altri Gas negli acquisti permetterebbe un miglior ammortamento dei costi logistici. Rispetto a questi è emerso dai conti visionati che il 7% di ricarico riesce a malapena a coprire i costi diretti del personale coinvolto (l’ultimo report indica un passivo di circa 1000 euro), certamente non i costi indiretti che gravano su qualsiasi realtà aziendale (i dati precisi sono disponibili su semplice richiesta).
La proposta che è stata fatta è di portare al 10% il ricarico, considerando che per diversi ordini questo si tradurrebbe in un ricarico effettivo del 3%, essendo il 7% assorbito dai produttori stessi. Di questi tempi non è mai semplice aumentare i costi, crediamo però che quanto detto finora possa motivare questa richiesta, oltre alla considerazione del fatto che Verlata offre una serie di servizi che richiederebbero comunque un nostro impegno economico, dallo scarico, al magazzino, alla conservazione in celle frigo, alla parte amministrativa e l’affitto di spazi e strumenti sarebbe senz’altro molto più oneroso.
Il progetto ReteGas: quali risorse necessarie?
Nel bilancio dello scorso anno presentato in assemblea abbiamo illustrato alcuni progetti ancora in corso (in corsivo quelli ai quali siamo riusciti effettivamente a dedicare una certa dose di energia):
- Verso il DES Alto Vicentino
- Progetto cereali antichi (con Giandomenico Cortiana)
- Ampliamento ordini collettivi
- Sviluppo retine territoriali
- Contatto con reti informali di produttori
- Mappatura realtà eco-solidali
- Sviluppo sito e software gestionale
- Formazione
- Cura aspetti economici rete (es. ricerca finanziamenti)
È emersa una criticità di fondo, cioè la diminuzione del tempo che ciascuno di noi può mettere a disposizione per gestire il coordinamento della Rete, in particolare per:
- fare “manutenzione”, coltivando relazioni (formali e informali) con soggetti interni ed esterni all’associazione;
- dare continuità agli obiettivi e ai progetti della rete (dando spazio alla progettazione-informazione e mantenendo i contatti con soggetti esterni, tramite riunioni, attività, progettazione…);
- creare contatti sovraterritoriali (reti Gas e Des a livello veneto e nazionale)
- dare spazio a un “ufficio di consulenza” per i Gas (su come costituire un’associazione, creare un Gas, formazione su alcune tematiche generali, ecc.);
- rispondere a varie richieste da parte di produttori, privati, gruppi e nuovi Gas.
Mentre nel 2013, anno della nascita dell’associazione, c’era stato un impiego importante di risorse umane, con risultati anche tangibili nel senso di quantità e qualità delle attività svolte e di impegno per sostenere e far crescere la coesione associativa, nello scorso anno c’è stato un evidente calo di disponibilità.
Un dato di confronto significativo sono le ore di volontariato sostenute dal presidente (Alessio Ferronato), che si rispecchiano esattamente in quelle della segreteria. Se nel 2013 sono state in totale 300 ore (circa 2 mesi di lavoro, più o meno 30 ore/mese) con circa 1.000 km percorsi, nel 2014 si sono praticamente dimezzate, con risultati che tutti abbiamo riscontrato: minore attività associativa rispetto agli obiettivi dello statuto, minor numero di assemblee e di incontri di segreteria, minori iniziative e azioni nel territorio, minor possibilità di animare e sostenere efficacemente le retine territoriali, ecc.
Il salto di qualità che in più occasioni abbiamo posto come essenziale per lo sviluppo dell’associazione è la necessità di superare il volontariato, visto che l’impegno che chiede un coordinamento serio dell’associazione non può essere imputato solo alla buona volontà o alla disponibilità di alcune persone.
Guardando oltre il volontariato per dare continuità al progetto
A partire da questa riflessione, come segreteria abbiamo proposto nell’ultima assemblea della Rete due alternative, che comportano un impiego di risorse umane e economiche: nel primo caso, con il semplice obiettivo di mantenere la Rete senza ulteriori sfilacciature; nel secondo, permettendo anche lo sviluppo dell’associazione.
Ecco l’impegno previsto, ipotizzando un costo orario di 10 euro:
- obiettivo = manutenzione della rete: per un totale di 16 ore mensili, circa 170 ore/anno → € 1700/2000
- obiettivo = coordinamento della rete: 32 ore mensili, circa 350/anno → € 3500/4000
Come finanziare questa spesa?
- Quote sociali: a livello teorico, se tutti gli iscritti a ReteGas (442) pagassero la quota associativa di € 5 arriveremmo già a € 2210 (il primo obiettivo cioè sarebbe in realtà già alla nostra portata). Occorre ragionare su un eventuale aumento della quota associativa?
- Richieste a banche/fondazioni.
- Organizzazione eventi dai quali ricavare fondi di autofinanziamento per l’associazione.
L’attuale situazione finanziaria della Rete permette per il 2015 di procedere con la seconda proposta, a partire da settembre, con una disponibilità di Alessio e Chiara della segreteria della Rete per rilanciare questo percorso. Si tratta di una sperimentazione che potremmo condurre intanto fino all’inizio del nuovo anno, potendo così anche verificare la sostenibilità e l’utilità di questo impegno.
Una parte dell’impegno resterà, chiaramente, di volontariato, ma d’altra parte in questo modo si può garantire un rimborso spese forfettario – svolto in modo trasparente e regolare – per un impegno costante in termini di tempo, “testa”, relazioni sul territorio.
Dobbiamo anche prendere un orientamento per il 2016, ovviamente previa verifica.
Un percorso democratico di ricambio
Un altro aspetto da considerare, che riguarda sempre le risorse umane, è la necessità di un percorso di rinnovamento e ricambio delle cariche sociali. A parte l’annoso problema di eleggere democraticamente le cariche sociali, la segreteria ha dimostrato una certa stanchezza durante quest’anno sociale, dovuta anche ad altri impegni sociali e/o personali assunti dalle persone presenti, ritrovandosi spesso in numero esiguo rispetto ai membri del gruppo.
Bisogna tener conto che alcuni ruoli non si possono improvvisare, nel senso che la complessità della gestione di una rete va affrontata progressivamente, attraverso congrui tempi di affiancamento dei membri attuali in vista di una successiva sostituzione.
Quali criteri utilizzare poi per individuare eventuali candidati? Da una parte ci sono persone che si sono dimostrate interessate e particolarmente attive durante le assemblee; dall’altra si potrebbero individuare criteri oggettivi, come ad esempio la territorialità, per cui in segreteria ci potrebbero essere membri eletti in rappresentanza delle diverse retine.
Anche questo percorso richiede però un investimento di tempo per essere progettato, rientrerà nei compiti della segreteria/presidenza.
Conclusioni
Si potrebbe pensare che la crescita dell’associazione sia una complicazione esagerata rispetto alle domande dei gasisti di poter acquistare prodotti sani, rispettosi dell’ambiente e dei diritti; qualcuno potrebbe anche dire che forse sarebbe più semplice gestirsi ognuno per sé, o al massimo con qualche altro gruppo (scordandoci forse le fatiche e i problemi che vivevamo allora e che spingevano verso una gestione collettiva, non facilmente realizzabile dai singoli Gas e dalle persone).
Deviando la tentazione di pensare che “soli è meglio”, intendiamo invece rilanciare il significato politico dell’associarsi: rimettere al centro, così, le relazioni tra di noi, tra i nostri gruppi, con il territorio, con tutte le realtà con le quali possiamo costruire alleanze capaci di ricadute positive dal punto di vista ambientale, sociale, della salute, per la comunità locale e provinciale. Siamo convinti che l’arricchimento che questo percorso può portare a noi e agli altri valga la pena di qualche sforzo in più.
La segreteria della ReteGas vicentina
Vicenza, giugno 2015
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Care e cari,
nelle ultime due assemblee della ReteGas (in aprile, sul bilancio 2014, e in giugno) abbiamo discusso delle criticità cui deve far fronte l’associazione e anche le soluzioni possibili per rilanciarlaIn particolare, le criticit riguardano la necessità di impiegare maggiori risorse umane ed economiche per coordinare e far crescere la Rete e per rendere maggiormente sostenibile l’impegno degli acquisti collettivi (regolato dal rapporto con Verlata).
Questi argomenti richiedono di essere approfonditi adeguatamente per una giusta comprensione del loro significato e del lavoro che come associazione abbiamo sviluppato in questi anni.
Una delle difficoltà è quella di rendere chiaro anche ai gasisti che non partecipano alle assemblee il senso delle scelte associative che vengono fatte, con il rischio che ci siano diverse velocità e consapevolezze.
L’obiettivo di chiarire il più possibile il lavoro che stiamo facendo deve incontrarsi con lo sforzo di ogni singolo gasista di volersi informare e comprendere il percorso associativo, senza delegarlo unicamente ai referenti che partecipano alle assemblee plenarie.
Da qui una richiesta accorata che facciamo a ciascun gasista, di leggere attentamente il documento che alleghiamo, e di discuterlo nei vostri gruppi. Fate circolare il documento, per una condivisione reale di questo passaggio.
Contiene i punti essenziali per un rilancio dell’associazione, che vorremmo attuare a partire da questo autunno, consapevoli che nell’ultimo anno e mezzo, pur portando avanti diversi impegni, ci siamo un po’ sfilacciati e abbiamo puntato più a una sopravvivenza che a perseguire gli obiettivi associativi.
Da settembre, a partire da questo documento, vorremmo incontrare come membri della segreteria le retine e i singoli gruppi, per rinsaldare il patto associativo tra Gas a partire da una nuova condivisione del progetto della Rete.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti. Intanto buona estate a tutti!
A presto,
la segreteria della ReteGas vicentina